Mani
smalto
La storia dello
smalto per unghie
Non tutti
sanno che quando si stende un sottile strato di smalto sulle proprie unghie si
sta compiendo un gesto millenario; secondo alcune fonti, infatti, questo
cosmetico vanta le sue origini all’incirca nel 3000 a.C. nel cuore dell’antica
India. Certezze a riguardo non si posseggono, ma di sicuro furono Cinesi ed
Indiani le popolazioni che per prime fecero un uso moderno dei colori per
unghie.
India
Si sa che,
proprio in India, durante l’età del Bronzo, infatti, vennero scoperte ed
utilizzate per la prima volta le caratteristiche dell’henné, una polvere
tratta da foglie essiccate, che ben presto venne utilizzata per colorare
tessuti, capelli, braccia e mani fino alle unghie.
Data la posizione geografica favorevole, fu facile esportare questa nuova moda nei paesi limitrofi e, a differenza di quanto si possa pensare, furono gli uomini e non le donne a diffondere l’usanza.
Data la posizione geografica favorevole, fu facile esportare questa nuova moda nei paesi limitrofi e, a differenza di quanto si possa pensare, furono gli uomini e non le donne a diffondere l’usanza.
In
Cina
invece, a partire dal 3000 a. C. comparvero i
primi smalti, realizzati con un composto formato da c’era d’api, gelatina,
gomma arabica, bianchi d’uovo e tinte vegetali. Per ottenere colorazioni più
intense e particolari, che variavano dal rosa al rosso, si frantumavano petali
di rosa e di orchidea, per poi mescolarli a questa miscela.
Egitto
Durante il Medioevo la manicure, come molte altre
procedure cosmetiche, perse di interesse, arrivando ad essere in alcuni casi
vietata; i colori utilizzati rimanevano comunque il rosso ed il nero
specialmente. Col Rinascimento, l’aristocrazia europea ricominciò a curare le
unghie con primi prodotti appositi, mentre, in parallelo, gli Incas e le
popolazioni del Sud America decoravano le unghie con immagini di aquile
ed uccelli. In Europa i colori preferiti erano colori delicati e pastello,
tendenti ad un sobrio rosa perlato.
Rinascimento
L’epoca vittoriana segnò l’inizio della cultura della
cura delle unghie: in questo periodo divenne popolare lo smalto con olio e un
pezzo di camoscio, dal 1800 si iniziò ad utilizzare una miscela di oli rossi
scelti e raffinati per la produzione in serie di smalti. Il secolo successivo
si utilizzeranno, poi, polveri e creme colorate per unghie; pensare che la
carrozzeria delle automobili dovette la sua invenzione allo smalto per
unghie che ne fece da ispiratore! gli anni 20 del XX secolo possono essere considerati
gli anni dell’ origine della manicure nel senso usuale del termine. Nasce
così la manicure chiamata manicure luna (“moon manicure”), mentre negli anni
’30 nascono una vasta gamma in colori diversi come il marchio Revlon
dai fratelli Carlo e Giuseppe e dal chimico Charles Lachman, che inventarono un
rivestimento opaco per tutti i tipi di colori: blu, viola, verde, oro, grigio,
nero, e molti altri. Nel 1934 il dentista Maxwell Lappo inventò, poi, un set di
unghie finte per i clienti che soffrivano di onicofagia.
Negli anni ’40 le unghie sono lunghe e
colorate.
Gli anni ’60 sono il momento in cui nella moda i
colori pastello fanno da padrone; ispirate allo stile hippie le unghie
diventano sempre più corte e pratiche a riflettere lo spirito libero delle
donne, che sfocerà poi nella Pop Art dai colori brillanti.
Negli anni 70 il primo americano
Jeff Pink, utilizzando l’acrilico, realizzerà, inoltre, una manicure con le
punte dipinte di bianco; nasce così la “french manicure” che spopolerà
per tutti gli anni ’80, quando, oltre al frech, si vede l’utilizzo di
lacche con tonalità neon, dal giallo luminoso al magenta.
Negli anni ’90
la passione per le tonalità inusuali si placa tornando di moda il rosso, il
rosa e le tonalità pastello, portando in auge una donna forte ed androgina
caratterizzata da smalti pieni e decisi, mentre la cultura grunge, che nasce
tra le giovani americane, porta nuovi trend come l’uso del nero, dei
brillantini e di dettagli accattivanti, addirittura le unghie consumate
diventano alla moda.
2000 -2010: i prodotti
per l’ estensione delle unghie hanno subito miglioramenti in sicurezza e
facilità d’uso. E’ cresciuto l’interesse per il settore delle unghie tale da riscuotete
tuttora un clamoroso successo.
Composizione degli smalti
Molti smalti per unghie sono composti con nitrocellulosa sciolta
in solventi (es. acetato di butile, toluene) e mescolata con coloranti[3].
Altri componenti di base: agenti forma pellicola, resina e plasticizzanti
(es.ftalati); resine per conferire allo smalto adesività e brillantezza;
filmogeni per proteggere e conferire trasparenza e aderenza; gelificanti per
mantenere in sospensione i pigmenti; nitrocellulose plastificanti per
verniciare l'unghia; agenti anti U.V. per proteggere dalle alterazioni causate
dalla luce; solventi per favorire il miglior tempo di asciugatura; diluenti per
diluire gli ingredienti presenti.
Gli smalti si possono dividere in classici e ad acqua.
Gli smalti "classici" prevalentemente sono formati da:
-Inci: come ad esempio Butyl Acetate, Ethyl Acetate,
Nitrocellulose, Adipic Acid/Neopentyl Glycol/ Trimellitic Anhydride Copolymer,
Acetyl Tributyl Citrate, (...);
-Film former: Nitrocellulose, Styrene/Acrylates Copolymer;
-Resine (sintetiche o naturali): Polyvinyl Butyral;
-Plasticizzanti: Acrylates Copolymer;
-Solventi: Butyl Acetate, Ethyl Acetate, Isopropyl Alcohol;
-Pigmenti e coloranti: Tin Oxide- C.I. 77000, C.I. 77891, C.I.
15850 (...).
-Additivi: come Stearalkonium Bentonite, Calcium Aluminium
Borosilicate.
Gli smalti ad acqua prevalentemente sono formati da:
-Acqua
-Polimero acrilato: agente filmante che produce effetto brillante
e resistente;
-Modificatori reologici: mantengono il pigmento in dispersione
non essendo solubile in acqua;
-Plasticizzanti: formano le pellicole, i cosiddetti film, che
donano lucentezza e brillantezza;
-Pigmenti: elementi colorati come lacche, pigmenti inorganici e
perle